Viaggio in Romania, molto interessante a livello paesaggistico, culturale e fuoristradistico, ma allo stesso tempo intenso, visto le numerose città e luoghi visitati.
Viaggio: partiti dall’Italia con 2 fuoristrada e rispettive famiglie, passando per Austria e attraversando completamente l’Ungheria si entrava in Romania nei pressi della città di Oradea, per poi proseguire verso sud toccando Sibiu, Brasov, Sinaia, Ploiesti, per poi dirigersi verso il Mar Nero e le sue spiagge e quindi il Delta del Danubio, spettacolare e unico nel suo genere.
Successivamente ci si dirigeva verso Nord, sfiorando il confine con l’Ucraina, traghettando i fuoristrada nei pressi di Braila (Danubio), proseguendo verso Bacau, Pietra Neamt, Bistrita e la regione dei Maramures. Da qui si proseguiva per Cluj Napoca e si ritornava di nuovo verso l’Ungheria. Una galoppata di 2 settimane e circa 4.000 km !
Pernottamenti: pensioni e hotel. I prezzi sono sicuramente interessanti per noi “occidentali”. I campeggi sono rarissimi, e non adeguati agli standard a cui siamo abituati.
Cibo: in Romania si mangia generalmente bene. Specialmente la carne è ottima. Le pizzerie non mancano mai (molti Italiani vivono là). Idem per i Mc Donalds. I ristoranti tradizionali Romeni e le trattorie abbondano.
Sicurezza personale: Polizia onnipresente ovunque! Non abbiamo mai avuto nessun problema. Al contrario di quanto si pensa è un paese sicuro, nessun scippo, nessuna rapina ecc.. Strano ma vero !
A proposito, per chi non lo sapesse, i ROM (in lingua romena “rrom”), non sono da confondere con i cittadini Romeni, i quali, non vedono molto di buon occhio gli stessi ROM: essi sono una delle etnie della popolazione romena (anche detta degli zingari) originaria dell’India del Nord (media valle del Gange, oggi Uttar Pradesh) che ha lasciato l’India all’inizio dell’undicesimo secolo per giungere in Asia Minore alla fine dello stesso secolo.
Strade: le strade “di comunicazione” sono ormai tutte ben asfaltate (non come la foto). Al contrario, nei paesini, è sufficiente abbandonare la strada principale per trovare lo sterrato.
Fuoristrada: i divieti sono rarissimi. La Romania un paese molto vasto e al 70% montagnoso, dove è facilissimo imbattersi in sentieri e percorsi a volte anche tosti. Escluse alcune zone al Nord (Transilvania) elette a “parco naturale”, e ben segnalate in loco, non ci sono particolari limitazioni o divieti ai fuoristrada. A volte è sufficiente abbandonare la strada principale per affrontare dei percorsi off road, anche impegnativi. I torrenti e fiumi abbondano….ma non i ponti !! Alcune foto pubblicate qui mostrano qualche “divagazione fuoristradistica ” affrontata lungo il percorso.
Qualche cenno informativo di alcuni dei luoghi visitati:
Sibiu (Hermannstad) città fortificata, di origine Tedesche, fondata nel 1190. Un gioiellino medioevale, da vedere. All’interno delle mura si respira un’atmosfera “tedesca”.
Sinaia: La città prende il nome dal Monastero di Sinaia, intorno al quale fu costruita; il monastero prende a sua volta il nome dal Monte Sinai. Re Carlo I di Romania costruì presso la città la sua dimora estiva, il Castello di Peleş. Situata a 900 metri di altitudine la città è una popolare meta turistica per gli sport invernali e per le escursioni. Per vacanze in stile “Cortina”, non mancano Hotel di lusso e il casinò.
Delta del Danubio: Il delta del Danubio con i suoi 5000 km², rappresenta la più estesa zona umida d’Europa, con tre bracci principali ed innumerevoli bracci laterali, canneti, isole galleggianti, bracci laterali morti e laghi, ma anche boschi e dune. È stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità dal 1991. Le sue paludi ospitano grandi stormi di uccelli migratori. Assolutamente imperdibile. Si consiglia il noleggio di barca e barcaiolo per una visita nell’interno (dura alcune ore, prezzi modici).
Maramures: è nota per la permanenza delle sue tradizioni agricole, che non risentono ancora gli effetti dell’industrializzazione. La regione rinunciò alla collettivizzazione nel periodo della dittatura comunista di Nicolae Ceauşescu, con il risultato che la popolazione ancora oggi mantiene una forte legame con la terra. L’aratura, la falciatura del fieno e molte delle attività agricole sono eseguite tramite il lavoro manuale. Un ritorno al passato.
Cluj Napoca, capitale della Transilvania, città universitaria: fino al 1918 e tra il 1940 e il 1945 la città era conosciuta come Kolozsvár. Per 1000 anni ha fatto parte del Regno d’Ungheria. Un po’ caotica in centro.